Illustrissimi. La pubblicità nel segno di tre grandi illustratori

Prorogata fino al 1 ottobre. TRE MOSCHETTIERI (QUARANT’ANNI DOPO)
A quarant’anni dalla mini-collettiva intitolata “La matita fedele” che si tenne al Castello di San Giusto di Trieste, si ripropone una selezione di opere dei protagonisti di quella rassegna, tre eccellenti illustratori all’epoca attivi a Milano, capitale italiana della grafica al servizio della pubblicità: il triestino Giampaolo Amstici (1946 - 2014), Giuliano Bartoli nato a Isola d’Istria (1946) e Tomislav (Tom) Spikic, nativo di Zagabria (1932), di madre triestina. La mostra ad essi dedicata ed allestita dall’I.R.C.I. - Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata s’inaugurerà venerdì 14 luglio, alle 18, presso la sala espositiva al piano terra di via Torino 8 e sarà aperta al pubblico, ad ingresso libero, dal 15 luglio al 3 settembre.
Dal 1983 a oggi il mondo della pubblicità è profondamente mutato, con il trionfo del digitale, che consente a chi lo utilizza soluzioni ed effetti allora impensabili ma in cui è implicito un senso di omologazione all’epoca scongiurato dal talento “artigiano” di illustratori che, snobbando i primi esperimenti di computergrafica, privilegiavano l’uso manuale dell’acquarello e della tempera, dell’acrilico su carta e cartoncino, dell’aerografo e persino delle matite colorate, dei pastelli e dei pennarelli.
Accomuna dunque i Tre Moschettieri una creatività che nasce dal gusto umano e civile per la dimensione “cartacea”, oltre che da un’educazione visiva che attinge a svariate fonti ispirative, dal realismo arguto dell’illustrazione made in Usa (con Norman Rockwell in prima fila) all’iperrealismo, dalle suggestioni della fantasy alla naïveté della Scuola croata di Hledine e a certe inflessioni di derivazione surrealista.
Sono presentate nella mostra, a cura di Roberto Curci, tavole originali dei tre autori, realizzate negli anni ’80 e ’90 del Novecento per campagne promozionali devolute a grandi marchi industriali e commerciali, nonché opere più recenti firmate da Giuliano Bartoli, assieme a Patrizia Elli, in anni in cui Amstici e Spikic avevano già ripiegato su una propria dimensione privata, privilegiando una vocazione puramente pittorica troppo a lungo repressa.