DANTE HUB e il futuro delle città
Montag 22.08.2022
Stazione Rogers
Stazione Rogers
A conclusione della rassegna DANTE HUB e il futuro delle città… lunedì 22 agosto alle ore 21 alla Stazione Rogers, in collaborazione con Bonawentura, si terrà il concerto elettroacustico per voce sola OFFICINE METALLICHE di e con Ivan Zerbinati. Uno spettacolo e un progetto eccentrico e sorprendente nella produzione made Bonawentura/Teatro Miela tutta nata nella testa (ma anche nel garage) dell’attore e performer Ivan Zerbinati. L’evento verrà poi presentato a Muggia e Monfalcone, in versione rivisitata immersiva (con visori VR) a cura di Antonio Giacomin.
Un sogno work in progress per la personalissima e potente rilettura e messa in scena sonora di un inferno dantesco interamente basato sul potere evocativo della voce e di diverse sonorità. Un viaggio affascinante, disturbante e poetico. Il risultato di una raffinata ricerca formale, di uno studio rigoroso e appassionato del verso dantesco. La tecnica espressiva dell’endecasillabo risuona come voce solista all’interno di un magma sonoro che fa da sfondo ad un più complesso intreccio musicale, eseguito dal vivo durante il procedere della performance.
Un viaggio immersivo durante il quale, il pubblico, per essere concretamente testimone e compagno della narrazione, verrà dotato di cuffie wireless, in modo da permetterne una piena relazione e amplificare un positivo straniamento. Visti i posti limitati, è richiesta la prenotazione (entro le ore 12 del 22/08). L’ingresso è gratuito.
OFFICINE METALLICHE è un personale laboratorio creativo, che ha come scopo quello di sviluppare e indagare il potere trasversale della parola nella proposta di diversi autori, all’interno delle possibilità espressive elettroacustiche.
LA PERFORMANCE è un viaggio affascinante, disturbante e poetico. Il risultato di una raffinata ricerca formale, di uno studio rigoroso e appassionato del verso dantesco. La tecnica espressiva dell’endecasillabo risuona come voce solista all’interno di un magma sonoro che fa da sfondo ad un più complesso intreccio musicale, eseguito dal vivo durante il procedere della performance.
LA MACCHINA - GLI STRUMENTI il corpo e la voce dell’attore animano una “macchina infernale”: una struttura scarna di tubi innocenti che fa da scheletro ad una serie di strumenti artigianali. Una lamina in acciaio armonico elettrosaldata e sospesa, una lamiera piegata e tagliata che monta corde di basso, tre diverse loopstation, una originale testa Binaurale che permette una spazializzazione del suono a 360 gradi, nove microfoni, lunghi tubi in rame che montano bocchini da soprano, diversi Delay, riverberi, flauti, strani clarinetti, una barra in acciaio, due mixer, una multi effetti per la voce oltre a elementi come acqua, pietre, legni e alcuni ortaggi. Materiali e strumenti percossi, sfiorati, graffiati e fatti risuonare dal vivo così da comporre una complessa struttura sonora sulla quale poggiare la potenza evocativa del verso.
“Non è una macchina degli orrori, ma un luogo doloroso dove abita una umanità perduta”
OFFICINE METALLICHE è un personale laboratorio creativo, che ha come scopo quello di sviluppare e indagare il potere trasversale della parola nella proposta di diversi autori, all’interno delle possibilità espressive elettroacustiche.
LA PERFORMANCE è un viaggio affascinante, disturbante e poetico. Il risultato di una raffinata ricerca formale, di uno studio rigoroso e appassionato del verso dantesco. La tecnica espressiva dell’endecasillabo risuona come voce solista all’interno di un magma sonoro che fa da sfondo ad un più complesso intreccio musicale, eseguito dal vivo durante il procedere della performance.
LA MACCHINA - GLI STRUMENTI il corpo e la voce dell’attore animano una “macchina infernale”: una struttura scarna di tubi innocenti che fa da scheletro ad una serie di strumenti artigianali. Una lamina in acciaio armonico elettrosaldata e sospesa, una lamiera piegata e tagliata che monta corde di basso, tre diverse loopstation, una originale testa Binaurale che permette una spazializzazione del suono a 360 gradi, nove microfoni, lunghi tubi in rame che montano bocchini da soprano, diversi Delay, riverberi, flauti, strani clarinetti, una barra in acciaio, due mixer, una multi effetti per la voce oltre a elementi come acqua, pietre, legni e alcuni ortaggi. Materiali e strumenti percossi, sfiorati, graffiati e fatti risuonare dal vivo così da comporre una complessa struttura sonora sulla quale poggiare la potenza evocativa del verso.
“Non è una macchina degli orrori, ma un luogo doloroso dove abita una umanità perduta”