TESORI. Memorie ritrovate, memorie condivise
Freitag 05.08.2022
– Montag 31.10.2022
IRCI
– Montag 31.10.2022
IRCI
Inaugurazione venerdì 5 agosto alle 17.30 presso il museo istriano di via Torino 8 a Trieste.
Ingresso libero e durata sino al 31 ottobre 2022. Orari: ogni giorno compreso sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30.
TESORI …. sono le memorie ritrovate, recuperate e conservate degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Quelle di un popolo che non c’è più.
Un popolo sradicato dalla sua terra, allontanato da una vita che per generazioni e generazioni scandiva il legame fra l’uomo e il territorio, un popolo disperso, poi, con un esodo quasi totale in ogni angolo d’Italia, e, in seconda battuta, anche dovunque nel mondo, è un popolo ammazzato dalla storia. Non si perpetuano le tradizioni, non c’è memoria che regge in maniera solida e continuativa se ciò che si ripeteva per secoli non può più ripetersi perché manca quella terra sotto i piedi. Manca quella casa, manca quel paese, mancano quegli affetti e quelle circostanze che paiono banali finché le vivi. Ma diventano croce lancinante quando non puoi averle più.
È questa la storia della nostra gente che, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, dovette abbandonare tutto e andare esule via dall’ISTRIA, da FIUME e dalla DALMAZIA perché quelle terre non erano più Italia.
Una storia che non ha più storia perché una volta cancellata con violenza la quotidianità, si passa, molto spesso, alla memoria silenziosa. Quella di cui non parli. Neanche con i figli. A questo punto e infine, la nostra, è una memoria perduta.
Nel recupero e nella conseguente conservazione di una memoria che non c’è più, sta il senso di questo Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata (IRCI) che da quando è nato ha il compito di recuperare, conservare e studiare ogni tratto della storia di queste terre e della nostra gente. E allora'
Tutto parte attorno al 1989 … e va al recupero delle masserizie degli esuli nostri depositate da troppi anni e, a questo punto, ormai abbandonate, in un magazzino del Porto vecchio di Trieste. Le masserizie sono quell’insieme di quotidiano che gli esuli portarono con sé: mobili suppellettili, libri, oggetti di casa e di lavoro … costituiscono il primo concreto patrimonio dell’IRCI. Da allora in poi con donazioni, acquisizioni, recuperi si sono costituiti archivi storici (come quello del CLN dell’Istria o dello scrittore Quarantotti Gambini, o, ancora, carte autografe di Tommaseo, di Combi, di Besenghi … e, da ultimo, in arrivo il grande archivio storico delle Cooperative Operaie di Trieste, dell’Istria e del Friuli, 599 metri lineari di archivio …) e biblioteca (con incunaboli e Cinquecentine e atlanti del 1600 e 1700): l’Istituto è diventato il luogo, anche, dove costruire la grande pinacoteca dell’arte delle nostre terre (oggi abbiamo e mostriamo opere di Cesare dell’Acqua, l’artista piranese che divenne il pittore di corte a Bruxelles, quadri e disegni di Craglietto, di Sbisà, di Kollmann, il disegnatore de La Cittadella, della fiumana Antoniazzo, di Ostrogovich …) , il gabinetto delle stampe e delle carte geografiche, con esempi che vanno dal 1500 in poi, quello delle fotografie. Il luogo di ogni nostra “memorabilia”, da intendersi come oggetti, reperti, lacerti, in qualche caso, in vario modo legati a fatti o alle persone delle nostre terre. È il luogo dove far rinascere l’anagrafe dell’identità istriana, fiumana e dalmata.
Qua, adesso, con questa mostra e con il volume TESORI, si intende mostrare al pubblico un poco di tutto il patrimonio che, da quel 1989, l’Istituto è riuscito a costituire.
Il libro e l’esposizione siano di stimolo a tutti perché chi non sa possa conoscere la storia di un popolo disperso e chi, in un modo o nell’altro, è parte (o partecipe) di questo popolo possa ritrovare sé stesso. Qua, all’IRCI. Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata.
Perché noi, esuli istriani, fiumani, dalmati, CI SIAMO ANCORA.
Ingresso libero e durata sino al 31 ottobre 2022. Orari: ogni giorno compreso sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.30.
TESORI …. sono le memorie ritrovate, recuperate e conservate degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Quelle di un popolo che non c’è più.
Un popolo sradicato dalla sua terra, allontanato da una vita che per generazioni e generazioni scandiva il legame fra l’uomo e il territorio, un popolo disperso, poi, con un esodo quasi totale in ogni angolo d’Italia, e, in seconda battuta, anche dovunque nel mondo, è un popolo ammazzato dalla storia. Non si perpetuano le tradizioni, non c’è memoria che regge in maniera solida e continuativa se ciò che si ripeteva per secoli non può più ripetersi perché manca quella terra sotto i piedi. Manca quella casa, manca quel paese, mancano quegli affetti e quelle circostanze che paiono banali finché le vivi. Ma diventano croce lancinante quando non puoi averle più.
È questa la storia della nostra gente che, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, dovette abbandonare tutto e andare esule via dall’ISTRIA, da FIUME e dalla DALMAZIA perché quelle terre non erano più Italia.
Una storia che non ha più storia perché una volta cancellata con violenza la quotidianità, si passa, molto spesso, alla memoria silenziosa. Quella di cui non parli. Neanche con i figli. A questo punto e infine, la nostra, è una memoria perduta.
Nel recupero e nella conseguente conservazione di una memoria che non c’è più, sta il senso di questo Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata (IRCI) che da quando è nato ha il compito di recuperare, conservare e studiare ogni tratto della storia di queste terre e della nostra gente. E allora'
Tutto parte attorno al 1989 … e va al recupero delle masserizie degli esuli nostri depositate da troppi anni e, a questo punto, ormai abbandonate, in un magazzino del Porto vecchio di Trieste. Le masserizie sono quell’insieme di quotidiano che gli esuli portarono con sé: mobili suppellettili, libri, oggetti di casa e di lavoro … costituiscono il primo concreto patrimonio dell’IRCI. Da allora in poi con donazioni, acquisizioni, recuperi si sono costituiti archivi storici (come quello del CLN dell’Istria o dello scrittore Quarantotti Gambini, o, ancora, carte autografe di Tommaseo, di Combi, di Besenghi … e, da ultimo, in arrivo il grande archivio storico delle Cooperative Operaie di Trieste, dell’Istria e del Friuli, 599 metri lineari di archivio …) e biblioteca (con incunaboli e Cinquecentine e atlanti del 1600 e 1700): l’Istituto è diventato il luogo, anche, dove costruire la grande pinacoteca dell’arte delle nostre terre (oggi abbiamo e mostriamo opere di Cesare dell’Acqua, l’artista piranese che divenne il pittore di corte a Bruxelles, quadri e disegni di Craglietto, di Sbisà, di Kollmann, il disegnatore de La Cittadella, della fiumana Antoniazzo, di Ostrogovich …) , il gabinetto delle stampe e delle carte geografiche, con esempi che vanno dal 1500 in poi, quello delle fotografie. Il luogo di ogni nostra “memorabilia”, da intendersi come oggetti, reperti, lacerti, in qualche caso, in vario modo legati a fatti o alle persone delle nostre terre. È il luogo dove far rinascere l’anagrafe dell’identità istriana, fiumana e dalmata.
Qua, adesso, con questa mostra e con il volume TESORI, si intende mostrare al pubblico un poco di tutto il patrimonio che, da quel 1989, l’Istituto è riuscito a costituire.
Il libro e l’esposizione siano di stimolo a tutti perché chi non sa possa conoscere la storia di un popolo disperso e chi, in un modo o nell’altro, è parte (o partecipe) di questo popolo possa ritrovare sé stesso. Qua, all’IRCI. Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata.
Perché noi, esuli istriani, fiumani, dalmati, CI SIAMO ANCORA.
Istituto per la Cultura Istriano Fiumano Dalmata
Via Duca d'Aosta, 1
34100 Trieste
+39 040 639 188
WWW.IRCI.IT
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