Calcinculo
Freitag 25.03.2022
– Sonntag 27.03.2022
Cinema Ariston
– Sonntag 27.03.2022
Cinema Ariston
Il film “CALCINCULO” (Italia, 2022, 90'), opera seconda di Chiara
Bellosi (“Palazzo di Giustizia”), con Gaia Di Pietro (al suo esordio),
Andrea Carpenzano, Barbara Chichiarelli, presentato in anteprima al
Festival di Berlino nella sezione Panorama e distribuito da Cinecittà
Luce, sarà in programma in prima visione al cinema Ariston da venerdì
25 marzo. Il lungometraggio sarà proiettato alla presenza della
regista Chiara Bellosi domenica 27 marzo alle ore 18.00: l’incontro
con il pubblico sarà moderato dalla giornalista cinematografica Elisa
Grando. L’iniziativa è organizzata da La Cappella Underground in
collaborazione con il Festival Approdi (Rotte artistiche senza
bussola).
Scritto da Maria Teresa Venditti e Luca De Bei – la sceneggiatura ha
vinto il Premio Solinas 2018 e la Borsa di Studio Claudia Sbarigia
2018 dedicata a premiare il talento nel raccontare i personaggi e
l'universo femminile - “Calcinculo” è un racconto di formazione al
femminile, il cui titolo si ispira alla famosa giostra a seggiolini
tipica dei luna park. Perché forse è vero che si cresce anche a calci
in culo; ed è vero che quando la giostra gira veloce ci sembra di
volare e non vorremmo scendere mai. Questo è ciò che succede a
Benedetta, adolescente sovrappeso, quando incontra Armando, alias
Amanda, che la porta nel suo mondo randagio e sregolato.
«Gli ingredienti di questa storia che parla un romano verace» racconta la regista Chiara Bellosi «sono una famiglia, col suo lessico familiare fatto di poche parole e televisione sempre accesa; un’adolescente fuori misura che non si sente a suo agio; un giovane uomo che si chiama Amanda; una storia d’amore, ma non sentimentale; la fratellanza; la paura; i riti magici e i riti di passaggio; l’adolescenza, che è una polveriera in cui le miscele più improbabili stanno insieme, in cui le emozioni e gli istinti sono i più grandi e intensi, disordinati e onesti. E, ancora, l’importanza di essere se stessi». «Questa storia è una fiaba. Ovvero: del giocare con la realtà. Quando ero piccola mi raccontavano le storie e c’era una differenza tra fiaba e favola. Così per me la favola è sempre rimasta qualcosa di un po’ triste e asciutto e barboso, con la sua morale inesorabile in chiusura. La fiaba invece è come un universo che si espande e raccoglie tutto quello che trova per strada: oggetti insensati, personaggi strambi, posti pieni di fascino ma sempre un po’ inquietanti. La fiaba tiene tutto insieme e racconta, non spiega, no, non spiega proprio niente. È una scoperta continua e alla fine nessuno ti dice cosa hai scoperto, lo sai solo tu. Quando ho letto “Calcinculo”, il primo modo di vederlo è stato questo: una fiaba nera come il fitto della foresta, ma col sentiero seminato di paillettes».
Chiara Bellosi (1973) si diploma in drammaturgia alla Civica Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Partecipa al master "Filmmaker - Il documentario come sguardo" organizzato da IED-Venezia e lavora ad alcuni documentari. “Palazzo di Giustizia”, il suo primo lungometraggio di finzione, è stato presentato nella sezione Generation 14+ di Berlinale 2020. “Calcinculo” è il suo secondo lungometraggio di finzione.
Informazioni sul sito www.aristoncinematrieste.it e sulla pagina facebook cinema.ariston.trieste
«Gli ingredienti di questa storia che parla un romano verace» racconta la regista Chiara Bellosi «sono una famiglia, col suo lessico familiare fatto di poche parole e televisione sempre accesa; un’adolescente fuori misura che non si sente a suo agio; un giovane uomo che si chiama Amanda; una storia d’amore, ma non sentimentale; la fratellanza; la paura; i riti magici e i riti di passaggio; l’adolescenza, che è una polveriera in cui le miscele più improbabili stanno insieme, in cui le emozioni e gli istinti sono i più grandi e intensi, disordinati e onesti. E, ancora, l’importanza di essere se stessi». «Questa storia è una fiaba. Ovvero: del giocare con la realtà. Quando ero piccola mi raccontavano le storie e c’era una differenza tra fiaba e favola. Così per me la favola è sempre rimasta qualcosa di un po’ triste e asciutto e barboso, con la sua morale inesorabile in chiusura. La fiaba invece è come un universo che si espande e raccoglie tutto quello che trova per strada: oggetti insensati, personaggi strambi, posti pieni di fascino ma sempre un po’ inquietanti. La fiaba tiene tutto insieme e racconta, non spiega, no, non spiega proprio niente. È una scoperta continua e alla fine nessuno ti dice cosa hai scoperto, lo sai solo tu. Quando ho letto “Calcinculo”, il primo modo di vederlo è stato questo: una fiaba nera come il fitto della foresta, ma col sentiero seminato di paillettes».
Chiara Bellosi (1973) si diploma in drammaturgia alla Civica Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Partecipa al master "Filmmaker - Il documentario come sguardo" organizzato da IED-Venezia e lavora ad alcuni documentari. “Palazzo di Giustizia”, il suo primo lungometraggio di finzione, è stato presentato nella sezione Generation 14+ di Berlinale 2020. “Calcinculo” è il suo secondo lungometraggio di finzione.
Informazioni sul sito www.aristoncinematrieste.it e sulla pagina facebook cinema.ariston.trieste