Archeologia di sera. Antiche tracce. Omaggio a Carlo Marchesetti a 170 anni dalla nascita
Dienstag 04.08.2020
– Dienstag 01.09.2020
Via della Cattedrale 5
– Dienstag 01.09.2020
Via della Cattedrale 5
Sul Colle di San Giusto, il Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” è, come ogni mese di agosto, al centro di una nuova serie di incontri. Tutti i martedì di agosto fino al primo di settembre, dalle 20.30 alle 23, musica e presentazioni con proiezioni nella magica atmosfera del Giardino del Capitano. Ingresso libero, da piazza della Cattedrale 1, ingresso disabili via San Giusto 4 (suonare) fino a esaurimento dei posti disponibili (massimo 99) come da disposizioni di prevenzione anti Covid-19.
Il tema di quest’anno, a cura di Marzia Vidulli Torlo, è legato alla ricorrenza del 170° anniversario della nascita di Carlo Marchesetti, ricorrenza che il Museo ha ricordato il 17 gennaio con l’inaugurazione delle prime tre sale del progetto generale di riallestimento della Sezione Preistorica.
Dopo la forzata pausa Covid, ma come sempre attenti a tutte le misure di sicurezza, riprendiamo a occuparci dell’antichissimo passato della nostra regione, rievocando la voce dei primi paletnologi, studiosi delle testimonianze e dei manufatti dell’uomo preistorico, e dei paleontologi, che studiano i resti fossili degli animali.
Vai al programma PROGRAMMA
La prima serata, a cura di Manuela Montagnari Kokelj e Marzia Vidulli Torlo, renderà omaggio alla straordinaria figura di Carlo Marchesetti, colui che con determinazione e tenacia fece luce sulla storia della regione in epoca preromana, storia che fino ad allora era del tutto sconosciuta e ignorata. Archeologo e direttore dei Musei Scientifici, condusse i primi scavi nelle grotte e sui castellieri ponendo le basi della nascente archeologia regionale.
La seconda serata prenderà spunto da quanto scrisse Camillo Marinoni in una lettera a Luigi Pigorini: “Ho cominciato una metodica esplorazione delle grotte del Friuli, spero di venir a capo di qualche cosa; forse sarà un lavoro di lunga lena per riuscire al termine”: Paola Visentini, conservatore del Museo archeologico di Udine, ci introdurrà alle prime ricerche nelle grotte del Friuli.
La terza serata è dedicata ai dinosauri del nostro sito del Villaggio del Pescatore: ad Antonio che è stato raggiunto nelle sale del Museo di Storia Naturale di Trieste dal suo compagno, battezzato Bruno. Tutte le novità sono a cura di Deborah Arbulla, conservatore del Museo.
Il quarto appuntamento, a cura di Susanna Moser, assegnista dell’Università di Trieste nel 2019, ci svelerà la ricchezza conservata nei depositi del Museo di Trieste, che – tra le altre cose – custodisce i corredi di quasi 4.000 sepolture scavate da Carlo Marchesetti nella necropoli dell’età del Ferro di S. Lucia di Tolmino (ora Most Na Soči, in Slovenia). Verrà ripercorso il lavoro di risistemazione e riscontro inventariale, che ha permesso di riordinare i corredi anche con l’obiettivo di riallestire una grande sala dedicata a questa straordinaria necropoli.
La serata conclusiva del 1° settembre, nell’ambito di Science in the City Festival, sarà dedicata all’intervento di presentazione del progetto dedicato alle grotte fra storia, scienza, ricerca e narrazione. Saranno presenti i responsabili scientifici degli enti partner del progetto finanziato dalla Regione.
Le grotte del Friuli Venezia Giulia, così come tutte le altre, da sempre hanno attirato uomini e animali, perché sono state usate come rifugio, stalla, luogo di sepoltura, di culto, ecc. dal Paleolitico (circa 500.000 anni fa) in poi. Solo nel Carso triestino sono almeno 180, stando ai risultati di esplorazioni speleologiche, scavi archeologici, studio delle fonti storiche ed etnografiche. Tali risultati sono confluiti in C.R.I.G.A. – Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche (http://www.units.it/criga), che a breve sarà ampliato a tutta la regione e inserito nel Catasto Speleologico Regionale, gestito dalla Regione Autonoma FVG, accessibile a tutti.
Il tema di quest’anno, a cura di Marzia Vidulli Torlo, è legato alla ricorrenza del 170° anniversario della nascita di Carlo Marchesetti, ricorrenza che il Museo ha ricordato il 17 gennaio con l’inaugurazione delle prime tre sale del progetto generale di riallestimento della Sezione Preistorica.
Dopo la forzata pausa Covid, ma come sempre attenti a tutte le misure di sicurezza, riprendiamo a occuparci dell’antichissimo passato della nostra regione, rievocando la voce dei primi paletnologi, studiosi delle testimonianze e dei manufatti dell’uomo preistorico, e dei paleontologi, che studiano i resti fossili degli animali.
Vai al programma PROGRAMMA
La prima serata, a cura di Manuela Montagnari Kokelj e Marzia Vidulli Torlo, renderà omaggio alla straordinaria figura di Carlo Marchesetti, colui che con determinazione e tenacia fece luce sulla storia della regione in epoca preromana, storia che fino ad allora era del tutto sconosciuta e ignorata. Archeologo e direttore dei Musei Scientifici, condusse i primi scavi nelle grotte e sui castellieri ponendo le basi della nascente archeologia regionale.
La seconda serata prenderà spunto da quanto scrisse Camillo Marinoni in una lettera a Luigi Pigorini: “Ho cominciato una metodica esplorazione delle grotte del Friuli, spero di venir a capo di qualche cosa; forse sarà un lavoro di lunga lena per riuscire al termine”: Paola Visentini, conservatore del Museo archeologico di Udine, ci introdurrà alle prime ricerche nelle grotte del Friuli.
La terza serata è dedicata ai dinosauri del nostro sito del Villaggio del Pescatore: ad Antonio che è stato raggiunto nelle sale del Museo di Storia Naturale di Trieste dal suo compagno, battezzato Bruno. Tutte le novità sono a cura di Deborah Arbulla, conservatore del Museo.
Il quarto appuntamento, a cura di Susanna Moser, assegnista dell’Università di Trieste nel 2019, ci svelerà la ricchezza conservata nei depositi del Museo di Trieste, che – tra le altre cose – custodisce i corredi di quasi 4.000 sepolture scavate da Carlo Marchesetti nella necropoli dell’età del Ferro di S. Lucia di Tolmino (ora Most Na Soči, in Slovenia). Verrà ripercorso il lavoro di risistemazione e riscontro inventariale, che ha permesso di riordinare i corredi anche con l’obiettivo di riallestire una grande sala dedicata a questa straordinaria necropoli.
La serata conclusiva del 1° settembre, nell’ambito di Science in the City Festival, sarà dedicata all’intervento di presentazione del progetto dedicato alle grotte fra storia, scienza, ricerca e narrazione. Saranno presenti i responsabili scientifici degli enti partner del progetto finanziato dalla Regione.
Le grotte del Friuli Venezia Giulia, così come tutte le altre, da sempre hanno attirato uomini e animali, perché sono state usate come rifugio, stalla, luogo di sepoltura, di culto, ecc. dal Paleolitico (circa 500.000 anni fa) in poi. Solo nel Carso triestino sono almeno 180, stando ai risultati di esplorazioni speleologiche, scavi archeologici, studio delle fonti storiche ed etnografiche. Tali risultati sono confluiti in C.R.I.G.A. – Catasto Ragionato Informatico delle Grotte Archeologiche (http://www.units.it/criga), che a breve sarà ampliato a tutta la regione e inserito nel Catasto Speleologico Regionale, gestito dalla Regione Autonoma FVG, accessibile a tutti.
Museo d’Antichità J.J. Winckelmann
Piazza della Cattedrale, 1
34100 Trieste
+39 040 310500 / +39 040 308686
WWW.MUSEOANTICHITAWINCKELMANN.IT
Piazza della Cattedrale, 1
34100 Trieste
+39 040 310500 / +39 040 308686
WWW.MUSEOANTICHITAWINCKELMANN.IT