Segni d'impresa fra '800 e '900
Samstag 03.08.2019
– Sonntag 13.10.2019
IRCI
– Sonntag 13.10.2019
IRCI
Giovedì 26 settembre VISITA GUIDATA alle ore 17.00 con ingresso libero alla mostra.
Dopo aver raggiunto e superato i 13.000 visitatori la mostra, che è stata prorogata sino al 13 ottobre p.v., si è incrementata con nuovi arrivi fra cui uno splendido bozzetto di Giuseppe Sigon per il maraschino Vlahov di Zara databile a fine ‘800.
E i SEGNI d’IMPRESA non possono che essere esemplificati, e questo è ciò che connota l’esposizione, proprio dal segno grafico, dalla pubblicità che le aziende vollero fare del loro prodotto. Quantitativamente (ma anche qualitativamente) le meglio rappresentate sono le fabbriche e le industrie dei liquori dove artisti come Giuseppe Sigon, agli inizi del ‘900, con la Modiano, offrirà alcune locandine e manifesti di alta qualità quali i tipi per l’Amaro Istria, della Petrali di Rovigno, o il maraschino Vlahov di Zara. Ma lo stesso Sigon connoterà i manifesti per l’Austro Americana dei lussignani Cosulich o, in tutt’alto campo, i biscotti per fabbrica Calò di Rovigno. Resteranno nell’immaginario collettivo della gente, poi, altre pubblicità create fra gli anni ’20 e ’30 del ‘900, come la tigre dell’Arrigoni, disegnata nel 1924 dal figlio d’arte Pollione Sigon o l’omino che guida la freccia dell’Italoil di Fiume, opera di Alberto Zhelizh attorno al 1930. Sino ad arrivare alla grazia leziosa che Ziliotto da alle sigarette zaratine con la donnina déco che fuma. O agli ineguagliabili figurini per gli impermeabili Pirelli per il negozio Pancirolli di Pola che seppe disegnare il triestino Giorgio Dabovich. Segni effimeri, quasi perduti, come il gattino, disegno di fumetto, Arrigo per l’Arrigoni, sempre attibuito a Omero Valenti, ma forse opera di Gustavo Petronio e poi ridisegnato mille volte da Renata Piccoli. Un gattino sbarazzino e impertinente a far guardia al pesce, segno effimero, segno quasi perduto. SEGNO d’IMPRESA, oggi ritrovato.
L’esposizione, al piano terra del Civico Museo della civiltà istriana fiumana dalmata, in via Torino 8, osservano i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30; sabato dalle 10.00 alle 18.30; domenica dalle 10.00 alle 17.00. L’ingresso è libero ed anche le visite guidate annunciate sono gratuite.
Dopo aver raggiunto e superato i 13.000 visitatori la mostra, che è stata prorogata sino al 13 ottobre p.v., si è incrementata con nuovi arrivi fra cui uno splendido bozzetto di Giuseppe Sigon per il maraschino Vlahov di Zara databile a fine ‘800.
E i SEGNI d’IMPRESA non possono che essere esemplificati, e questo è ciò che connota l’esposizione, proprio dal segno grafico, dalla pubblicità che le aziende vollero fare del loro prodotto. Quantitativamente (ma anche qualitativamente) le meglio rappresentate sono le fabbriche e le industrie dei liquori dove artisti come Giuseppe Sigon, agli inizi del ‘900, con la Modiano, offrirà alcune locandine e manifesti di alta qualità quali i tipi per l’Amaro Istria, della Petrali di Rovigno, o il maraschino Vlahov di Zara. Ma lo stesso Sigon connoterà i manifesti per l’Austro Americana dei lussignani Cosulich o, in tutt’alto campo, i biscotti per fabbrica Calò di Rovigno. Resteranno nell’immaginario collettivo della gente, poi, altre pubblicità create fra gli anni ’20 e ’30 del ‘900, come la tigre dell’Arrigoni, disegnata nel 1924 dal figlio d’arte Pollione Sigon o l’omino che guida la freccia dell’Italoil di Fiume, opera di Alberto Zhelizh attorno al 1930. Sino ad arrivare alla grazia leziosa che Ziliotto da alle sigarette zaratine con la donnina déco che fuma. O agli ineguagliabili figurini per gli impermeabili Pirelli per il negozio Pancirolli di Pola che seppe disegnare il triestino Giorgio Dabovich. Segni effimeri, quasi perduti, come il gattino, disegno di fumetto, Arrigo per l’Arrigoni, sempre attibuito a Omero Valenti, ma forse opera di Gustavo Petronio e poi ridisegnato mille volte da Renata Piccoli. Un gattino sbarazzino e impertinente a far guardia al pesce, segno effimero, segno quasi perduto. SEGNO d’IMPRESA, oggi ritrovato.
L’esposizione, al piano terra del Civico Museo della civiltà istriana fiumana dalmata, in via Torino 8, osservano i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.30; sabato dalle 10.00 alle 18.30; domenica dalle 10.00 alle 17.00. L’ingresso è libero ed anche le visite guidate annunciate sono gratuite.
Istituto per la Cultura Istriano Fiumano Dalmata
Via Duca d'Aosta, 1
34100 Trieste
+39 040 639 188
WWW.IRCI.IT
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