Vibrazioni emotive
Mittwoch 03.07.2019
– Sonntag 21.07.2019
Sala Comunale d'Arte
– Sonntag 21.07.2019
Sala Comunale d'Arte
Sarà inaugurata martedì 2 luglio, alle ore 19, nella Sala Comunale d’Arte, in piazza dell'Unità d’Italia 4, la mostra personale della pittrice Nadja Moncheri “vibrazioni emotive”. Presentazione di Maria Campitelli.
L’esposizione sarà visitabile dal 3 al 21 luglio, tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
La pittura di Nadja Moncheri conosce una svolta per un duplice motivo: si traduce in fotografia, passando per il computer che indubbiamente contribuisce alla sistemazione delle forme, e introduce, nello sviluppo del quadro, un orientamento strutturale, una composizione geometrica che sorpassa il precedente andamento piuttosto informale dove predomina il colore e il suo libero organizzarsi nello spazio. Anche se a volte esso assume una funzione evocativa del reale.
In sostanza subentra un ordine a regolare il flusso cromatico, protagonista in ogni caso del pensiero visivo di Nadja Moncheri. Delle forme si svolgono, s’incurvano, s’appuntiscono concludendosi in spigoli acuti, il colore si sommuove ma anche si appiattisce in campiture compatte, offrendosi all’emotività di chi lo osserva. Nadja dipinge per suscitare una risposta emotiva pluri-sensoriale nel fruitore. Come lei rimane emozionata nello svolgersi del suo proprio lavoro, integrato spesso dalla musica ispiratrice, così auspica di trasmettere con le vibrazioni insite nel processo pittorico, vale a dire nel corposo dipanarsi del colore sulla tela, emozioni. E’ una visualizzazione di sensazioni per provocarne altre, in sintonia con l’altro. L’onda emotiva comporta anche il debordare dai margini del quadro, non solo come colore, ma come forma, configurando una variazione dell’assetto predeterminato dell’oggetto “quadro”, come ad esempio in “Vele”, sporgenti se pur troncate nel loro naturale svettamento.
In definitiva l’attuale fase della ricerca pittorica di Nadja Moncheri registra da un lato una volontà di condividere l’intensa emozione suscitata dalla pittura, supportata da una matura consapevolezza, e dall’altro un desiderio di ordinamento, di rigore compositivo, di pulizia, in qualche modo, dall’informe, ottenuto con altri codici linguistici, il passaggio digitale, e la traduzione fotografica.
L’esposizione sarà visitabile dal 3 al 21 luglio, tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
La pittura di Nadja Moncheri conosce una svolta per un duplice motivo: si traduce in fotografia, passando per il computer che indubbiamente contribuisce alla sistemazione delle forme, e introduce, nello sviluppo del quadro, un orientamento strutturale, una composizione geometrica che sorpassa il precedente andamento piuttosto informale dove predomina il colore e il suo libero organizzarsi nello spazio. Anche se a volte esso assume una funzione evocativa del reale.
In sostanza subentra un ordine a regolare il flusso cromatico, protagonista in ogni caso del pensiero visivo di Nadja Moncheri. Delle forme si svolgono, s’incurvano, s’appuntiscono concludendosi in spigoli acuti, il colore si sommuove ma anche si appiattisce in campiture compatte, offrendosi all’emotività di chi lo osserva. Nadja dipinge per suscitare una risposta emotiva pluri-sensoriale nel fruitore. Come lei rimane emozionata nello svolgersi del suo proprio lavoro, integrato spesso dalla musica ispiratrice, così auspica di trasmettere con le vibrazioni insite nel processo pittorico, vale a dire nel corposo dipanarsi del colore sulla tela, emozioni. E’ una visualizzazione di sensazioni per provocarne altre, in sintonia con l’altro. L’onda emotiva comporta anche il debordare dai margini del quadro, non solo come colore, ma come forma, configurando una variazione dell’assetto predeterminato dell’oggetto “quadro”, come ad esempio in “Vele”, sporgenti se pur troncate nel loro naturale svettamento.
In definitiva l’attuale fase della ricerca pittorica di Nadja Moncheri registra da un lato una volontà di condividere l’intensa emozione suscitata dalla pittura, supportata da una matura consapevolezza, e dall’altro un desiderio di ordinamento, di rigore compositivo, di pulizia, in qualche modo, dall’informe, ottenuto con altri codici linguistici, il passaggio digitale, e la traduzione fotografica.
Sala Comunale d’Arte
Piazza Unità d’Italia, 4
34100 Trieste
Piazza Unità d’Italia, 4
34100 Trieste