Pino Giuffrida - Il linguaggio del corpo
Donnerstag 21.06.2018
– Samstag 14.07.2018
– Samstag 14.07.2018
L'artista Pino Giuffrida propone, in occasione dei suoi 50 anni di pittura, una mostra rappresentativa della figura umana. Pur essendo questo il tema primario, l'artista negli ultimi anni ha sviluppato altre ricerche pittoriche sulla natura e sulla materia, e varie altre sperimentazioni. La mostra raccoglie lavori su figure femminili, tratti da bozzetti su carta e tradotti su tela.
In una società che ha messo il corpo come icona della bellezza con canoni spesso veramente incredibili - scrive Nora Miotto -, il nostro pittore Giuffrida, invece, ci dimostra come il corpo possa venir letto in modo diverso. Si tratta del corpo esteso nello spazio e percepibile coi sensi. E' una specie di produzione mentale, perchè solo la mente e le sue percezioni sono reali. Eppure in Giuffrida non è proprio così: se leggiamo i suoi quadri troviamo la tecnica di Bacon e l'esistenzialismo di Sartre. Le righe, i cerchi, le figure geometriche sembrano disegnare un manichino, che, nell'insieme, diventa un corpo o più corpi e che ci invitano a parlare di noi stessi, a "leggerci dentro". Non c'è artificio o retorica, ma penetrazione nell'intimo di ognuno di noi. Cosa saremmo senza un corpo' O senza un volto' Questo sembra chiederci e chiedersi il nostro pittore. Niente. Vivere significa ridurre costantemente il mondo nel nostro corpo, attraverso questo simbolo che esso incarna, perchè la nostra esistenza è corporea. Quindi tanti corpi - conclude Miotto -, tanti contrasti e tante scelte di colore,da quelli più " scuri", che rappresentano la certezza di quanto il pittore afferma a quelli più " chiari", che simboleggiano la ricerca della sua personalità.
Ha partecipato a numerose mostre: in Germania, Slovenia, Spagna, Brasile (Bahia), New York, Inghilterra, Francia, Svizzera, Austria, Italia (Biennale di Venezia e Biennale Diffusa a Trieste nel 2011). Nel 2013 ha donato un'opera a Papa Francesco.
La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 14 luglio 2018 con orario feriale e festivo: 10_13 / 17_20.
In una società che ha messo il corpo come icona della bellezza con canoni spesso veramente incredibili - scrive Nora Miotto -, il nostro pittore Giuffrida, invece, ci dimostra come il corpo possa venir letto in modo diverso. Si tratta del corpo esteso nello spazio e percepibile coi sensi. E' una specie di produzione mentale, perchè solo la mente e le sue percezioni sono reali. Eppure in Giuffrida non è proprio così: se leggiamo i suoi quadri troviamo la tecnica di Bacon e l'esistenzialismo di Sartre. Le righe, i cerchi, le figure geometriche sembrano disegnare un manichino, che, nell'insieme, diventa un corpo o più corpi e che ci invitano a parlare di noi stessi, a "leggerci dentro". Non c'è artificio o retorica, ma penetrazione nell'intimo di ognuno di noi. Cosa saremmo senza un corpo' O senza un volto' Questo sembra chiederci e chiedersi il nostro pittore. Niente. Vivere significa ridurre costantemente il mondo nel nostro corpo, attraverso questo simbolo che esso incarna, perchè la nostra esistenza è corporea. Quindi tanti corpi - conclude Miotto -, tanti contrasti e tante scelte di colore,da quelli più " scuri", che rappresentano la certezza di quanto il pittore afferma a quelli più " chiari", che simboleggiano la ricerca della sua personalità.
Ha partecipato a numerose mostre: in Germania, Slovenia, Spagna, Brasile (Bahia), New York, Inghilterra, Francia, Svizzera, Austria, Italia (Biennale di Venezia e Biennale Diffusa a Trieste nel 2011). Nel 2013 ha donato un'opera a Papa Francesco.
La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 14 luglio 2018 con orario feriale e festivo: 10_13 / 17_20.
Sala Comunale d’Arte
Piazza Unità d’Italia, 4
34100 Trieste
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34100 Trieste