Cronache del bambino anatra
Dienstag 20.03.2018
– Sonntag 25.03.2018
Politeama Rossetti
– Sonntag 25.03.2018
Politeama Rossetti
Sonia Antinori racconta attraverso il teatro la difficoltà di essere “imperfetti”. La dislessia è infatti al centro dello spettacolo “Cronache del bambino anatra”, interpretato da Maria Ariis e Carla Manzon dirette da Gigi Dall’Aglio e ospite della stagione altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da martedì 20 a domenica 25 marzo alla Sala Bartoli.
Un regista colto e sensibile come Gigi Dall’Aglio, due interpreti ineccepibili, che calamitano il pubblico con un efficacissimo intreccio di versatilità e intensità espressiva – le corregionali Maria Ariis e Carla Manzon – e un’autirce, Sonia Antinori, che sceglie di affrontare un argomento complesso, come quello della dislessia, o – in un orizzonte di più ampio respiro – del rapporto con l’“imperfezione”.
Su queste basi si fonda “Cronache del bambino anatra” che sarà in scena alla Sala Bartoli dal 20 al 25 marzo, per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Se negli anni Sessanta, quando inizia la storia narrata in “Cronache del bambino anatra”, l’ “imperfezione” di chi soffriva di disturbi dell’apprendimento non era compresa soprattutto per ignoranza, per mancanza di mezzi attraverso i quali avvicinarsi al problema, la società di oggi – che ormai possiede questi mezzi (la legge 170, ad esempio) – rischia tuttavia di mostrare verso ogni imperfezione una sorta di sordo rifiuto. Tende a isolare, ignorare ottusamente ciò che è imperfetto. E se l’”imperfetto” è un essere umano, questo atteggiamento si ammanta di pieghe davvero inquietanti.
È dunque teatro fine e necessario, quello proposto da “Cronache del bambino anatra”. Sonia Antinori ha preparato il proprio lavoro drammaturgico, anteponendogli un lungo percorso di conoscenza e studio: due anni di ricerca sul campo, durante i quali ha incontrato persone affette da disturbi dell’apprendimento, genitori, studiosi e insegnanti. Da questa esperienza nasce lo spettacolo, concepito come una favola semplice al cui centro c’è il rapporto – universalmente riconosciuto e fondamentale – fra una madre e un figlio. Il loro percorso di vita è portato in scena attraverso una serie di salti temporali che informano il pubblico sul loro passato, lo mettono in rapporto al loro presente, e – teatralmente – offrono alle attrici materia per costruire vere e proprie prove di bravura.
Una sorta di ciclo d’energia percorre la piéce e il rapporto fra i protagonisti: se all’inizio è quella madre insegnante a sostenere e aiutare il figlio dislessico, alla fine è invece lui – divenuto adulto, autonomo e consapevole – ad assicurare serenità alla madre, a propria volta “imperfetta” a causa dell’avanzare dell’età.
In questa parabola di tenerezza, c’è spazio per raccontare una molteplicità di snodi emotivi: la preoccupazione della madre davanti a quel bambino per cui ha desiderato il meglio e che invece risponde al mondo in modo così “strano”, poi la comprensione del problema e il senso di colpa per non averlo intuito prima… Ma non basta: ci sono da combattere l’ignoranza della gente, i pregiudizi, l’inadeguatezza del sistema scolastico davanti a disturbi dell’apprendimento che attualmente colpiscono poco meno di 2 milioni di persone…
L’infanzia – che per ogni figlio si vorrebbe spensierata e felice – è in realtà una battaglia per il protagonista e sua madre. E sarà naturale chiedersi, indotti dallo spettacolo, quante altre infanzie infelici sarebbero evitabili, quanti “bambini anatra” non sono stati capiti, protetti, accompagnati a diventare adulti e sereni, attraverso un percorso forse più tortuoso e faticoso, ma affrontabile e soprattutto efficace.
In occasione della spettacolo giovedì 22 marzo alle 17.30 si terrà, presso la Sala Bartoli un incontro aperto al pubblico. Un'opportunità per dialogare con le protagoniste Maria Ariis e Carla Manzon, e per approfondire il variegato tema della dislessia grazie all'intervento della signora Erica Sirotich, presidente della sezione triestina dell'Associazione Italiana Dislessia. Un prezioso racconto a più voci, dove il linguaggio logico della scienza e quello creativo del teatro accompagnano lo spettatore alla visione dello spettacolo.
“Cronache del bambino anatra” di Sonia Antinori è interpretato da Maria Ariis, Carla Manzon per la regia di Gigi Dall’Aglio. È un progetto in collaborazione con Teatro Verdi di Pordenone e Ass. Malte
“Cronache del bambino anatra” va in scena da martedì 20 a domenica 25 marzo. Martedì e venerdì le rappresentazioni iniziano alle ore 19.30 alla Sala Bartoli, gli altri giorni alle 21 e domenica si tiene l’unica pomeridiana alle ore 17.
I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile regionale e anche attraverso il sito www.ilrossetti.it.
Un regista colto e sensibile come Gigi Dall’Aglio, due interpreti ineccepibili, che calamitano il pubblico con un efficacissimo intreccio di versatilità e intensità espressiva – le corregionali Maria Ariis e Carla Manzon – e un’autirce, Sonia Antinori, che sceglie di affrontare un argomento complesso, come quello della dislessia, o – in un orizzonte di più ampio respiro – del rapporto con l’“imperfezione”.
Su queste basi si fonda “Cronache del bambino anatra” che sarà in scena alla Sala Bartoli dal 20 al 25 marzo, per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Se negli anni Sessanta, quando inizia la storia narrata in “Cronache del bambino anatra”, l’ “imperfezione” di chi soffriva di disturbi dell’apprendimento non era compresa soprattutto per ignoranza, per mancanza di mezzi attraverso i quali avvicinarsi al problema, la società di oggi – che ormai possiede questi mezzi (la legge 170, ad esempio) – rischia tuttavia di mostrare verso ogni imperfezione una sorta di sordo rifiuto. Tende a isolare, ignorare ottusamente ciò che è imperfetto. E se l’”imperfetto” è un essere umano, questo atteggiamento si ammanta di pieghe davvero inquietanti.
È dunque teatro fine e necessario, quello proposto da “Cronache del bambino anatra”. Sonia Antinori ha preparato il proprio lavoro drammaturgico, anteponendogli un lungo percorso di conoscenza e studio: due anni di ricerca sul campo, durante i quali ha incontrato persone affette da disturbi dell’apprendimento, genitori, studiosi e insegnanti. Da questa esperienza nasce lo spettacolo, concepito come una favola semplice al cui centro c’è il rapporto – universalmente riconosciuto e fondamentale – fra una madre e un figlio. Il loro percorso di vita è portato in scena attraverso una serie di salti temporali che informano il pubblico sul loro passato, lo mettono in rapporto al loro presente, e – teatralmente – offrono alle attrici materia per costruire vere e proprie prove di bravura.
Una sorta di ciclo d’energia percorre la piéce e il rapporto fra i protagonisti: se all’inizio è quella madre insegnante a sostenere e aiutare il figlio dislessico, alla fine è invece lui – divenuto adulto, autonomo e consapevole – ad assicurare serenità alla madre, a propria volta “imperfetta” a causa dell’avanzare dell’età.
In questa parabola di tenerezza, c’è spazio per raccontare una molteplicità di snodi emotivi: la preoccupazione della madre davanti a quel bambino per cui ha desiderato il meglio e che invece risponde al mondo in modo così “strano”, poi la comprensione del problema e il senso di colpa per non averlo intuito prima… Ma non basta: ci sono da combattere l’ignoranza della gente, i pregiudizi, l’inadeguatezza del sistema scolastico davanti a disturbi dell’apprendimento che attualmente colpiscono poco meno di 2 milioni di persone…
L’infanzia – che per ogni figlio si vorrebbe spensierata e felice – è in realtà una battaglia per il protagonista e sua madre. E sarà naturale chiedersi, indotti dallo spettacolo, quante altre infanzie infelici sarebbero evitabili, quanti “bambini anatra” non sono stati capiti, protetti, accompagnati a diventare adulti e sereni, attraverso un percorso forse più tortuoso e faticoso, ma affrontabile e soprattutto efficace.
In occasione della spettacolo giovedì 22 marzo alle 17.30 si terrà, presso la Sala Bartoli un incontro aperto al pubblico. Un'opportunità per dialogare con le protagoniste Maria Ariis e Carla Manzon, e per approfondire il variegato tema della dislessia grazie all'intervento della signora Erica Sirotich, presidente della sezione triestina dell'Associazione Italiana Dislessia. Un prezioso racconto a più voci, dove il linguaggio logico della scienza e quello creativo del teatro accompagnano lo spettatore alla visione dello spettacolo.
“Cronache del bambino anatra” di Sonia Antinori è interpretato da Maria Ariis, Carla Manzon per la regia di Gigi Dall’Aglio. È un progetto in collaborazione con Teatro Verdi di Pordenone e Ass. Malte
“Cronache del bambino anatra” va in scena da martedì 20 a domenica 25 marzo. Martedì e venerdì le rappresentazioni iniziano alle ore 19.30 alla Sala Bartoli, gli altri giorni alle 21 e domenica si tiene l’unica pomeridiana alle ore 17.
I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili presso tutti i punti vendita del Teatro Stabile regionale e anche attraverso il sito www.ilrossetti.it.