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(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile liberazione

Montag 23.09.2019
Politeama Rossetti
“In occasione di un importante convegno internazionale che si tiene a Trieste , ritorna in scena solo il 23 settembre alla Sala Bartoli “(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile liberazione”. La produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia racconta la rivoluzione basagliana attraverso la testimonianza di Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua, diretti da Erika Rossi”.

In occasione del Convegno Internazionale della Scuola Internazionale Franca e Franco Basaglia – The Practice of Freedom intitolato “Good Practice Services: Promoting Human Rights & Recovery in Mental Health” che si terrà a Trieste dal 23 al 26 Settembre 2019, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ripropone il 23 settembre alle ore 21 alla Sala Bartoli “(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile liberazione”, concepito, scritto e portato in scena da Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua per la regia di Erika Rossi.

Lo spettacolo è stato un grande successo al debutto dello scorso ottobre, tanto da essere riproposto a maggio 2019 sempre alla Sala Bartoli ed un esito altrettanto positivo, fra commozione e sold out, ha ottenuto in ogni tappa della tournée. Già applaudito da oltre 5000 persone, continua ad essere proposto a livello nazionale e in occasione dell’importante convegno in programma a Trieste sarà un’occasione ulteriore di conoscenza e riflessione.

“(Tra parentesi) la vera storia di un’impensabile liberazione” sarà proposto ai convegnisti e aperto a tutti gli spettatori interessati, che potranno acquistare i biglietti a partire da giovedì 19 settembre nei consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale. Avranno il costo di 19 euro a prezzo intero con riduzione a 16 euro (over 65 e under 26) e una speciale riduzione a 12 euro per gli abbonati del Teatro Stabile.

Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua possiedono un punto di vista privilegiato sul tema della Legge Basaglia, su una rivoluzione fondamentale per tutti ma tanto più significativa nella regione e nella città dove è nata…
«Quando il direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Franco Però, ha proposto a Massimo Cirri, conduttore radiofonico, psicologo e amico mio carissimo, a Erika Rossi, giovane regista triestina e a me di fare qualcosa in occasione dei 40 anni della legge 180, ho pensato che scherzasse» ricorda ora Peppe Dell’Acqua. «Per più di un mese ho tenuto lontano anche il pensiero di quell’improbabile avventura. Temevo che, specie a Trieste, lo spettacolo potesse avere scarsa partecipazione dal momento che i triestini sanno già tutto e da decenni sono partecipi di questa storia e poi temevo potesse far riemergere contrasti feroci che sempre ci hanno accompagnato. Erika e Massimo, invece, erano entusiasti. Durante l’estate abbiamo cominciato a pensare a cosa e come raccontare. Non era solo l’orrore del manicomio l’oggetto delle nostre chiacchierate. Non voleva essere l’oggetto del nostro narrare soltanto “la distruzione dell’ospedale psichiatrico come luogo di istituzionalizzazione”. Bisognava cercare di andare alle radici della “rivoluzione”. Il tema avrebbe dovuto essere: Basaglia non solo chiude i manicomi, restituisce diritto, dignità, soggettività. Bisognava raccontare la vera storia. “Messa tra parentesi la malattia…” L’ingresso di Basaglia a Gorizia l'inizio del canovaccio».
Da qui si sviluppa lo spettacolo: «In scena una panchina rossa, Massimo e io a conversare, alle spalle le immagini degli uomini e delle donne che faticosamente procedono verso la loro liberazione. Come si capisce è stato per me un andare indietro. Le storie che ogni sera raccontavamo muovevano passioni, interrogativi memoria di sconfitte brucianti e conquiste gioiose. Emozioni che non mi hanno mai lasciato. Ci sentivamo, noi ragazzi venuti da mezz’Italia, nel cuore di una storia impensabile che accadeva davanti ai nostri occhi. Contribuire allo smontamento della grande e secolare istituzione manicomiale era come vivere nell’urgenza di un capovolgimento epocale che non poteva fare a meno della nostra passione.
Affrontavamo rischi, amori, conflitti nella vertigine di orizzonti sconosciuti. (…) Ogni sera a teatro ho raccontato di me e delle cose meravigliose e ruvide che accadevano intorno» conclude Peppe Dell’Acqua.

GLI AUTORI
Peppe Dell'Acqua, giovane medico non ancora specializzato in psichiatria, cerca Franco Basaglia per lavorare con lui. Lo segue a Trieste – dopo Gorizia in questa storia c'è Trieste – e prosegue il viaggio.
Massimo Cirri conduce Caterpillar su Radio 2 ma ha lavorato per 25 anni nei servizi di salute mentale, quelli al posto del manicomio.

LA COLLANA 180
Molti dei temi e delle storie toccate nello spettacolo provengono dai libri della Collana 180 – Archivio critico della salute mentale delle Edizioni Alpha Beta Verlag, diretta da Peppe Dell’Acqua con la collaborazione di Pier Aldo Rovatti. La collana a oggi conta ventuno titoli divisi in quattro sezioni (narrazione, riproposte, attualità e traduzioni) e propone storie di persone, saggi e ricerche che si costruiscono intorno al disagio e alla malattia.
I libri “accompagnano” le tappe dello spettacolo: sarà possibile trovarli anche prima della replica del 23 settembre alla Sala Bartoli, in vendita dopo lo spettacolo (www.edizionialphabeta.it/180)

Ulteriori informazioni sul sito www.ilrossetti.it. e al tel 040.3593511.
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