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Inaugurazioni mostre tra fotografia contemporanea e luoghi museali.

Donnerstag 25.10.2018
– Freitag 26.10.2018
Civico Museo Sartorio e Civico Museo Orientale
Il Servizio Musei e Biblioteche del Comune di Trieste, in collaborazione con l'associazione dotART, propone una serie di esposizioni, volte a esaltare l’interazione tra la fotografia contemporanea e i luoghi museali. Nell’ambito del quinto Trieste Photo Days - Festival di Fotografia Urbana, le immagini proposte danno l'opporunità di conoscere inediti percorsi narrativi, con l’intento di accrescere la consapevolezza del valore culturale della fotografia contemporanea.
Giovedì 25 ottobre, alle ore 17.00, al Civico Museo Sartorio, in Largo Papa Giovani XXIII, 1, avrà luogo l’inaugurazione della mostra Atlante Umano Siciliano di Francesco Faraci, che rimarrà aperta fino al 6 gennaio con i seguenti orari: da martedì a giovedì 10-13, venerdì-sabato 14-17, domenica 10-17, lunedì chiuso. Ingresso libero. Il fotografo palermitano interverrà all’inaugurazione della mostra e accompagnerà il pubblico in una visita guidata dell’esposizione.
Francesco Faraci si è avvicinato alla fotografia dopo gli studi in Sociologia e Antropologia. Ha pubblicato vari reportage nei giornali italiani, francesi ed inglesi sui temi della mafia e dei flussi migratori. Ha pubblicato nel 2016 il suo primo libro Malacarne Kids come first, a cura di Benedetta Donato, edito da Crowdbooks, un viaggio di tre anni dentro le estreme periferie della città viste attraverso i bambini. Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti anche internazionali.
Venerdì 26 ottobre, alle ore 16.00, al Civico Museo Orientale, in via S. Sebastiano 1, a Trieste, avrà luogo l’inaugurazione della mostra VoidTokyo, che rimarrà aperta fino al 6 gennaio con i seguenti orari: da giovedì a domenica, 10-17. Ingresso libero. I due ospiti d’onore del festival,Tatsuo Suzuki e Tadashi Onishi, interverranno all’inaugurazione della mostra e accompagneranno il pubblico in una visita guidata dell’esposizione.
Tatsuo Suzuki vive e lavora a Tokio e fotografa dal 2008. Ha vinto numerosi premi internazionali, tra cui The Fence (categoria Street, 2017), The Independent Photographer Competition (2017), lo Steidl Book Award Japan (2016). È stato finalista del San Francisco Street photo contest, del Miami Street Photography Contest e del LensCulture Street Photography Awards, e ha esposto i suoi lavori a Shanghai, Tokio e Londra. Il suo obiettivo è mostrare attraverso la fotografia di strada quanto il mondo sia bello, interessante, meraviglioso e talvolta crudele. Oltre a occuparsi di fotografia, Tatsuo opera nel sociale, aiutando le persone con disabilità cognitive.
Tadashi Onishi fotografa la città e la vita urbana giapponese combinate con la natura sociale, per trovare un terreno comune tra la strada e la fotografia documentaria. Nel 2017 vince la prima edizione del TPD Book Award con il progetto “Lost in Shinjuku”. Il libro, scelto da Maurizio Galimberti (che cura anche l’introduzione) è stato pubblicato da dotART e presentato a Trieste Photo Days 2017 alla presenza del fotografo. La scelta dei luoghi, dove realizzare le occasioni di dialogo tra fotografie e opere d'arte non è stata casuale. Cifra delle suggestioni ricercate e perseguite: le assonanze/dissonanze tra rappresentazioni classiche e contemporanee, tra alterità reciprocamente in grado di sfuggire al dominio del tempo presente tout court.
Alle sale del Museo Sartorio e del Museo d'Arte Orientale, luoghi di resilienza agli spazi-non luoghi del nostro tempo, il compito di contaminare passato e presente, antico e moderno, proponendo agli sguardi dei visitatori convivenze non scontate. La visita ai musei dei fruitori amanti della fotografia e/o delle collezioni museali diviene opportunità di poter indugiare, al Museo Orientale, su scatti contemporanei degli autori di VoidTokyo e la celeberrima Onda di Hokusai o, al Museo Sartorio, su istantanee fotografiche e i disegni di Giambattista Tiepolo. Il muto dialogo, intrecciato nei luoghi museali destinati a conservare e tramandare la memoria, oltre la condizione umana, è fecondo, capace di esaltare il legame narrativo tra gli scatti dei fotografi giapponesi del collettivo VoidTokyo e le collezioni artistiche provenienti dal Paese del Sol Levante. Mentre la fotografia di denuncia del siciliano Francesco Faraci è intenzionalmente esposta nell’elegante villa della famiglia Sartorio. È la ricerca dell’ossimoro: contrasto tra lo sguardo provocatorio che descrive il male di vivere di Faraci e la serena compostezza della settecentesca nobile villa triestina. Quale miglior contesto per il raccontare, mai consolatorio, di un fotografo che realizza un lavoro sui contrasti, sugli opposti: vita/morte, caos/silenzio, gioia/tristezza, rassegnazione/riscatto.
Nella sede della Fototeca, in particolare, nella Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich, saranno ospitati, infine, approfondimenti e incontri durante il weekend di apertura del festival. Per tre giorni si parlerà di fotografia, nel luogo che custodisce quasi tre milioni di immagini, scrigno della memoria visiva della città, da custodire, interrogare e valorizzare.
Civico Museo Sartorio e Civico Museo Orientale