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Ricordo di Claudio Cerni-Goi - Pittore giramondo

Freitag 16.12.2016
– Sonntag 08.01.2017
Sala Comunale d'Arte
La moglie del pittore Sabino Coloni (Trieste 1931-1975) usava fare un piccolo trattenimento a metà febbraio per festeggiare il marito ed invitava un gruppo di amici tutti nati in febbraio, in queste occasioni, “feste dei febbraioli”, conobbi Claudio Cerni-goi (Trieste 28/02/1929 - 07/03/1998) rientrato definitivamente a Trieste da un periodo di tredici anni passati a Stoccolma dove aveva operato sempre in campo artistico. A proposito della grafia inconsueta Cerni-goi, gli fu suggerita dal futurista August Cernigoj per evitare confusioni in campo artistico locale. La fase giovanile della vita artistica del nostro Claudio a Trieste lo vedrà dipingere da autodidatta, aderirà poi al Gruppo Verde definito così non solo per la giovane età dei suoi componenti ma pure per la loro cronica scarsità di soldi, il Gruppo Verde nacque in seno alla Galleria Lo Scorpione sita nella zona del Ponterosso e tra gli altri ne facevano parte Carlo Giorgio Titz, Sigfrido Maovaz, Mariano Cerne, Ireneo Ravalico. A soli 17 anni Claudio Cerni-goi partecipò con il dipinto “In cerca del padre’’ a quel momento di eccezione che fu il Festival della Gioventù di Praga. In seguito accetterà l’offerta di poter condurre studi artistici alla Scuola d’Arte Applicata di Lubiana con una borsa di studio di 30000 dinari (la paga di un operaio). A Lubiana diventerà fraterno amico dello scultore Oreste Dequel (Capodistria 1923 - Roma 1985). Nel 1950 con una sua opera “La tovaglia verde” fu ammesso alla Biennale di Venezia (privilegio inconsueto al meridiano di Trieste). Frequentò di seguito l’Accademia di Vienna e fece parte del Gruppo Stern e durante un viaggio di studio a Parigi conobbe degli artisti scandinavi che lo invitarono a trasferirsi a Stoccolma. Tornato a Trieste dopo un soggiorno a Milano e Brescia dove operò attivamente sempre nel campo artistico, si sistemò in un ampia soffitta del palazzo “fiorentino” di via Giulia 1, studio che fu già di Livio Rosignano e poi di Dante Pisani. A concludere l’arte, la poetica espressiva e pittorica di Claudio Cerni-goi si colloca a pieno diritto nel filone triestino del “Nuovo fronte delle arti”, sezione del fenomeno che fu il neorealismo italiano e la pittura di Cerni-goi propone una sua particolare visione della realtà in chiave pure favolistica e simbolica.

Sergio Brossi
Sala Comunale d’Arte
Piazza Unità d’Italia, 4
34100 Trieste